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26.4.2022, 7:02 - Archivio

Tanto spazio per viaggiare nelle megalopoli

  • Audi urbansphere concept: un’organizzazione dello spazio di livello 4
  • Gli interni high-tech regalano un’esperienza unica
  • Anteprima mondiale al Salone dell’automobile di Pechino 2022

Pechino/Ingolstadt/Cham, 19 aprile 2022. Progettato con coerenza dall’interno verso l’esterno: Audi presenta lo studio Audi urbansphere concept al Salone dell’auto di Pechino 2022. Designer e tecnici hanno creato l’Audi urbansphere principalmente per il traffico nelle megalopoli della Cina. In queste conurbazioni, dove lo spazio personale è particolarmente importante, la concept car offre il più grande spazio interno di qualsiasi Audi finora mai costruita. E sa orchestrarlo in modo intelligente, con tecnologie e servizi digitali che coinvolgono tutti i sensi e offrono una nuova esperienza di viaggio.

Il processo di sviluppo è avvenuto in stretta collaborazione tra gli studi di design Audi a Pechino e la sede della società a Ingolstadt. Per la prima volta, i potenziali clienti in Cina hanno partecipato e contribuito con i loro desideri ed esperienze allo sviluppo («co-creazione»).

Il risultato di questo processo può essere ammirato nell’Audi urbansphere, soprattutto per quanto riguarda gli interni. Questa voluminosa automobile si presenta al contempo come un salotto viaggiante e uno studio mobile, trasformandosi in un ulteriore spazio vitale durante le ore trascorse nel traffico. A tal fine, l’Audi urbansphere combina il lusso della privacy con una gamma completa di caratteristiche high-tech, utilizzabili al meglio anche durante le ore di punta. La tecnologia di guida automatica di livello 4 trasforma gli interni, senza volante, pedali o indicatori, in uno spazio mobile aperto a tutto ciò che un ecosistema digitale olistico può offrire.

Audi sphere: first class alla terza potenza
Con le sue tre concept car – Audi skysphere, Audi grandsphere e Audi urbansphere, quest’ultima nata nel 2022 – il marchio dei quattro anelli mostra la propria visione della mobilità di gran lusso. Questo apre un mondo di esperienze che va ben oltre la permanenza a bordo, oltre il semplice trasporto da A B.

Sphere numero 1: nell’agosto del 2021 ha debuttato la roadster Audi skysphere concept a guida elettrica, la spettacolare visione di una GT a guida automatica che si trasforma in un’auto sportiva a guida autonoma con passo variabile.

Solo poche settimane dopo, Audi ha presentato alla IAA 2021 il secondo modello della serie sphere, l’Audi grandsphere concept. Questa grande berlina di prestigio a quattro posti illustrava l’ambizione del marchio di definire il lusso progressivo del futuro.

Ciò che entrambi gli studi hanno in comune con l’Audi urbansphere è la capacità derivante dall’intero progetto di offrire una guida automatica di livello 4. Una tecnologia alla quale Audi sta lavorando insieme a CARIAD, il think tank informatico del Gruppo Volkswagen, per introdurla nella seconda metà del decennio.

Una grandezza intrinseca
Già a prima vista, l’Audi urbansphere concept appare come il modello più grande della famiglia sphere, anzi di tutte le concept car Audi mai costruite fino ad oggi. Con le sue dimensioni rappresentative – 5,51 metri di lunghezza, 2,01 metri di larghezza e 1,78 metri di altezza – l’Audi urbansphere concept crea una chiara cesura con le convenzioni di questo segmento.

Essa è infatti stata progettata dall’interno verso l’esterno, come «ritagliata» intorno ai suoi passeggeri. La misura più importante per i passeggeri è l’impareggiabile passo di 3,4 metri. L’interno dell’Audi urbansphere non è soggetto al classico dettame di inserire il maggior numero possibile di sedili, vani portaoggetti ed elementi funzionali in un volume limitato dalla fisica, ma segue piuttosto il bisogno dei passeggeri di vivere prima di tutto il generoso spazio interno come un fattore di comfort distintivo.

L’Audi urbansphere non solo libera il conducente dal compito di guidare quando ciò risulta possibile, ma, allo stesso tempo, offre a tutti coloro che si trovano a bordo una grande varietà di opzioni per utilizzare questa libertà per creare esperienze personalizzabili individualmente: comunicazione o rilassamento, lavoro o ritiro in una sfera privata se lo si desidera. Da pura automobile, l’Audi urbansphere concept si trasforma così in un «experience device».

Le opzioni caratteristiche del marchio Audi e l’integrazione di servizi digitali di altri fornitori ampliano le possibilità. Insieme, essi possono essere utilizzati per accedere a una vasta gamma di servizi durante il viaggio. Oltre alla guida, ci si può dunque occupare anche di faccende quotidiane quali la prenotazione di un tavolo al ristorante o lo shopping online. Inoltre, l’Audi urbansphere concept automatizzata è in grado di prelevare i passeggeri da casa e di occuparsi autonomamente di trovare un parcheggio e di caricare la batteria.

Anche le offerte di infotainment sono personalizzate, per esempio l’integrazione continua allo streaming di bordo di fornitori di musica e video già utilizzati. In un ulteriore passo futuro, Audi creerà offerte personalizzate ed esclusive, concerti ed eventi culturali o sportivi, a cui i clienti verranno invitati.

L’architettura: dall’interno all’esterno
Il termine «sphere» all’interno del nome la dice lunga: le concept car Audi skysphere, grandsphere e urbansphere si concentrano soprattutto sugli interni. Non è più il motore o la dinamica di guida a essere al centro dell’attenzione in questa nuova generazione di auto. Design e tecnologia si basano invece sugli interni dell’abitacolo. E ciò corrisponde alla sfera privata dei guidatori e dei passeggeri.

Sono i loro bisogni e desideri che hanno dato vita allo sviluppo di questo spazio, della sua architettura e di tutte le funzioni integrate. Con questa rivalutazione, anche il processo di progettazione stesso cambia. L’attenzione è rivolta prima di tutto allo spazio interno. A partire da esso sono stati poi progettati il pacchetto, le linee esterne e le proporzioni che, insieme alle premesse tecnologiche, rendono l’auto un’opera d’arte totale.

Gli interni: superficie, forma, funzione
Le portiere dell’Audi urbansphere concept sono controrotanti, incernierate davanti e dietro e prive di montante B. In questo modo, al momento di entrare, ai passeggeri si apre già l’intero spazio interno. I sedili rotanti verso l’esterno e un «tappeto» di luce rossa proiettato sul pavimento accanto al veicolo (Red Carpet Light) orchestrano l’ingresso trasformandolo in un’esperienza di comfort.

Il passo di 3,4 metri e la larghezza del veicolo di 2,01 metri delineano un’impronta più che imponente, anche per un’auto di lusso. Insieme all’altezza del veicolo di 1,78 metri e agli ampi finestrini, queste dimensioni danno vita a uno spazio eccezionalmente generoso, sia soggettivamente che oggettivamente.

Quattro sedili individuali suddivisi su due file offrono ai passeggeri un lussuoso comfort di prima classe. I sedili della fila posteriore, in particolare, vantano dimensioni generose e una vasta gamma di opzioni di regolazione. Nelle modalità Relax e Entertain, lo schienale può essere reclinato fino a 60 gradi con la contemporanea estensione dei poggiagambe. I braccioli centrali integrati ai lati del sedile e le loro controparti nelle portiere creano un’accogliente sensazione di benessere.

I sedili tengono anche conto delle mutevoli esigenze dei passeggeri. Durante la conversazione, i passeggeri possono girarsi l’uno verso l’altro sulle poltrone girevoli. Chi invece desidera più tranquillità può usare uno schermo montato dietro il poggiatesta per creare una barriera fra sé e la persona seduta accanto. Ogni sedile ha anche una propria zona sonora dotata di altoparlanti a livello del poggiatesta. I monitor individuali sono invece integrati negli schienali dei sedili anteriori.

Per l’uso condiviso dell’infotainment è presente un grande schermo OLED trasparente che dal tetto scende verticalmente tra le file di sedili.
Tramite questo schermo, che occupa tutta la larghezza dell’abitacolo («Cinema Screen»), i due passeggeri della fila posteriore possono partecipare insieme a una videoconferenza o guardare un film. Anche l’uso suddiviso dello schermo è possibile. Essendo trasparente, quando non è in uso lo schermo permette comunque di avere una visione frontale senza ostacoli; una volta ripiegato, non oscura nemmeno la vista attraverso il tetto in vetro.

Come già avviene nell’Audi grandsphere concept, anche nell’Audi urbansphere spazio e architettura, tecnologia digitale e materiali autentici si fondono dando vita a un unico spazio interno. Le linee sono predisposte in modo chiaramente orizzontale. Gli interni ampi e aperti contribuiscono a dare l’impressione di uno spazio unico. Se il volante, i pedali e il cruscotto classico vengono eliminati nella modalità di guida automatica, la sensazione di trasparenza e di spaziosità è ancora maggiore.

La seduta e lo schienale dei due sedili con cintura integrata sono visivamente separati l’uno dall’altro. Tra i sedili posteriori – normalmente bloccati in posizione bassa – c’è una console centrale ribaltabile verso l’alto. Essa contiene un distributore d’acqua e bicchieri – un’altra indicazione delle aspirazioni di prima classe dell’Audi urbansphere concept.

L’Audi urbansphere si qualifica anche come zona benessere grazie alle nuove opzioni digitali sviluppate nel corso di un processo di co-creazione con i clienti cinesi. Il miglior esempio: il sistema di rilevamento dello stress, un programma di intelligenza artificiale che utilizza la scansione facciale e l’analisi della voce per determinare il benessere dei passeggeri. E che offre a ogni persona opportunità individuali di rilassarsi, come avviene con un’app di meditazione utilizzabile tramite lo schermo personale e la zona sonora privata nei poggiatesta.

Un utilizzo semplicissimo
Nell’Audi urbansphere il concetto di riduzione è stato integrato nel principio di realizzazione. Prima dell’attivazione delle funzioni di guida non sono visibili né le batterie della strumentazione rotonda né gli schermi neri per i sistemi di visualizzazione virtuale.

Al loro posto si trovano zone ben strutturate e tranquille realizzate in materiali di altissima qualità. Il legno, la lana e i tessuti sintetici vengono usati nei pannelli, nei rivestimenti dei sedili e come tappeti, tutti materiali di alta qualità tattile.

I toni morbidi del beige e del grigio strutturano l’interno in orizzontale. Le scocche delle sedute sono invece realizzate in un verde scuro essenziale a effetto calmante. Scendendo dall’alto verso il basso, le zone di colore interne diventano più chiare e, insieme all’incidenza naturale della luce, creano un interno omogeneo e ampio.

Un’altra sorpresa quando, al tocco di un dito, il veicolo prende vita: la presenza di display, anche se sotto forma di proiezioni sulle superfici in legno sotto il parabrezza, e a seconda della modalità di guida – manuale con volante o di livello 4 – distribuiti su tutta la larghezza interna o segmentati separatamente per il conducente e il passeggero anteriore.
Tutte le informazioni necessarie durante il viaggio possono essere trovate in alta risoluzione.

Inoltre, una Sensor Bar è integrata sotto lo schermo di proiezione per un rapido passaggio dei contenuti – dalla musica alla navigazione, ad esempio. Questo mostra tutte le funzioni e le applicazioni che sono attive nell’auto tramite l’accensione delle icone dei rispettivi menu.

Un elemento di controllo speciale e altamente innovativo si trova vicino al taglio della portiera sul rivestimento interno: la risposta touchless MMI. Se i conducenti o i passeggeri sono seduti in posizione retta e sufficientemente spostati in avanti possono usare questo elemento tramite un anello rotante e dei testi per selezionare vari menu e cliccare attraverso i singoli livelli. Un modo semplice e intuitivo di operare.

Anche in posizione reclinata, i passeggeri non devono privarsi di questa caratteristica di comfort: in questo caso basta usare una combinazione di sguardi e gesti. Un sensore diretto all’occhio riconosce dalla direzione dello sguardo quando l’unità di controllo deve essere utilizzata. Il sistema funziona anche senza bisogno di chinarsi in avanti e di toccarlo: i passeggeri devono solo fare dei movimenti analogici con la mano simili a quelli del funzionamento aptico.

Lo stesso vale per tutte le modalità di funzionamento: monitoraggio oculare, controllo gestuale o vocale e touch: l’Audi urbansphere concept si adatta al rispettivo utente e impara le sue preferenze così come i menu utilizzati frequentemente – e su questa base può non solo integrare significativamente i comandi rudimentali, ma anche fare suggerimenti individuali all’utente stesso.

Anche nei braccioli delle portiere sono integrati pannelli di controllo. In questo modo, il veicolo offre ai passeggeri le superfici tattili nascoste tramite un’indicazione visiva della loro posizione. Nei braccioli delle portiere si trovano anche occhiali VR a sinistra e a destra, che possono essere utilizzati in combinazione con le opzioni di infotainment – per il sistema Holoride, ad esempio.

Il principio di sostenibilità
Molti dei materiali all’interno dell’Audi urbansphere concept, come i rivestimenti in carpino, provengono da coltivazioni sostenibili. Questo legno può essere coltivato localmente e permette un utilizzo dell’intero tronco. Durante la lavorazione, i produttori non hanno bisogno di usare alcuna sostanza chimica.

I cuscini sono realizzati con un poliammide riciclato chiamato Econyl. Si tratta di un materiale che può essere riciclato dopo l’uso nelle automobili, senza alcuna perdita delle sue proprietà. Affinché il riciclaggio sia possibile i rispettivi materiali vengono usati separatamente. Una volta mischiati la possibilità che possano poi venire riciclati diminuiscono drasticamente.

La viscosa di bambù è utilizzata nei braccioli e nella parte posteriore del veicolo. Il bambù cresce più velocemente del legno ordinario, lega molto CO2 e non necessita erbicidi né pesticidi durante la coltivazione.

La qualità di lusso garantisce il giusto volume anche all’esterno
Grande e imponente: ecco come si presenta l’Audi urbansphere concept al primo sguardo. Una lunghezza di 5,5 metri, un’altezza di quasi 1,78 metri e una larghezza di più di due metri sono senza dubbio caratteristiche che la posizionano immediatamente nella lega delle auto di lusso.

Nell’elegante silhouette del veicolo si riconoscono forme ed elementi classici Audi, ma qui combinati in una nuova sintesi: la rappresentativa calandra single frame con gli occhi digitali dei gruppi ottici laterali. Di lato si nota il tetto curvo e dinamico. Spicca anche la minigonna, dietro la quale si nasconde l’unità della batteria. Ruote grandi in formato 24 pollici. Citano un'icona degli anni 90 – la concept car Audi Avus. Le sei razze doppie mettono in mostra la leggerezza e stabilità del design creando un’analogia con le moto sportive e sottolineando la tradizione Bauhaus del marchio.

L’accennata forma a cuneo del veicolo è enfatizzata dal grande parabrezza anteriore piatto. Nella parte anteriore e posteriore dominano grandi superfici luminose digitali che caratterizzano il design fungendo da elementi comunicativi.

L’Audi urbansphere sfida la classificazione in categorie classiche di veicoli. Tuttavia, è riconoscibile a prima vista come una tipica Audi. In particolare è evidente la parentela con l’Audi grandsphere concept. Il design monolitico del veicolo è comune a queste due concept car tanto quanto la forma scultorea e morbida dei passaruota. Un passo lungo ben oltre tre metri e gli sbalzi corti indicano che si tratta di un’auto elettrica. Eleganza, dinamismo, design organico: questi attributi sono immediatamente evidenti nonostante le proporzioni imponenti dell’Audi urbansphere, così come lo sono nella grandsphere dalla forma significativamente più piatta.

La luce: tecnologia visibile
Nella parte anteriore c’è un’innovativa interpretazione della calandra Audi single frame, presentata sotto forma di grande ottagono. Anche se sui modelli elettrici la griglia ha perso la sua funzione originale di presa d’aria, essa rimane ancora in bella vista come un segno inconfondibile del marchio. La superficie di luce digitale si trova dietro una visiera trasparente leggermente colorata che copre una vasta area della parte anteriore. La stessa struttura tridimensionale della luce è organizzata in aree di pixel condensate dinamicamente. I bordi superiore e inferiore del single frame sono ancora in alluminio, i collegamenti verticali sono progettati come parte della superficie luminosa dei LED.

L’intera superficie del single frame diventa un palcoscenico o una tela («Audi Light Canvas») e può essere utilizzata per la comunicazione – come un display luminoso dinamico con una chiara funzione di segnalazione in direzione di altri utenti della strada per migliorare la sicurezza stradale. I fari e gli abbaglianti sono realizzati tramite segmenti luminosi nelle parti esterne del single frame, e c’è una superficie LED a matrice analogamente funzionante nella zona posteriore.

Strette, come occhi in evidenza, appaiono le unità di illuminazione a destra e a sinistra del single frame. Queste unità di luce digitale – chiamate Audi Eyes – evocano il logo del marchio dei quattro anelli, poiché ingrandiscono e isolano l’intersezione di due anelli per formare una pupilla – una nuova, inconfondibile firma luminosa digitale.

Le superfici illuminate – e quindi l’espressione degli occhi – possono essere adattate alla situazione del traffico, all’ambiente sterno e anche all’umore dei passeggeri. Come luce diurna, lo sguardo può essere concentrato o aperto, l’iride stretta o larga. Un sopracciglio, anch’esso suggerito digitalmente, funziona anche come indicatore dinamico quando necessario. Grazie alla sua ottima riconoscibilità, è un segno inconfondibile di sicurezza.

Un omaggio speciale alla Cina, il paese ospitante della prima presentazione, è un accessorio luminoso che i passeggeri possono portare con loro quando lasciano la loro Audi urbansphere – l’ombrello Audi Light, un ombrello auto-luminoso. Ispirato ai tradizionali ombrelli cinesi, funge da compagno protettivo e da fonte di luce multifunzionale: l’interno dell’ombrello è fatta di materiale riflettente in modo che l’intera superficie agisca come un’unità di illuminazione senza abbagliamento.

Esso permette non solo di vedere meglio la strada, ma di diventare anche più visibili: quando si attraversa una strada o in situazioni pericolose, l’ombrello luminoso attiva un lampeggiamento ritmico del cono di luce per mezzo dell’intelligenza artificiale e della sofisticata tecnologia dei sensori.

Esso mette in una luce migliore, nel senso letterale del termine, anche chi lo porta: con un’illuminazione uniforme del viso, aiuta a scattare selfie perfetti quando serve.

Guida e ricarica
La piattaforma tecnologica dell’Audi urbansphere – la cosiddetta Premium Platform Electric (PPE) – è progettata esclusivamente per la trazione a batteria e quindi sfrutta pienamente tutti i vantaggi di questa tecnologia. L’elemento centrale della PPE è un modulo batteria tra gli assi, che – come nell’Audi grandsphere – fornisce circa 120 kilowattora di energia. Utilizzando l’intera base del veicolo, Audi è in grado di ottenere un layout piatto per la batteria.

Ciò, insieme alle grandi ruote in formato 24 pollici, crea una proporzione di base che è perfetta non solo per il design. Una grande lunghezza interna e quindi tanto spazio per le gambe in entrambe le file di sedili è uno dei vantaggi chiave. Inoltre, l’eliminazione della campana di trasmissione e del tunnel cardanico aumenta il comfort dato dallo spazio nelle auto elettriche.

I due motori elettrici dell’Audi urbansphere concept mobilitano una potenza totale di 295 kilowatt e una coppia di sistema di 690 Newton metri. Valori impressionanti che quando si è incolonnati non sono spesso chiamati in causa. Tuttavia, l’Audi urbansphere non fa a meno della trazione integrale permanente quattro, caratteristica essenziale delle prestazioni del marchio.

La concept car ha un motore elettrico sull’asse anteriore e uno sull’asse posteriore che, attraverso il coordinamento elettronico, implementano la trazione integrale permanentemente disponibile come richiesto e, soprattutto, con un’attenzione all’aspetto economico e all’autonomia. Una novità assoluta: per beneficiare di un attrito ridotto e quindi di un minore consumo di energia durante il funzionamento, l’azionamento dell’asse anteriore può essere disattivato a seconda delle necessità.

Ricarica veloce, alta autonomia
Il cuore dell’unità è la tecnologia di ricarica a 800 volt. Essa assicura che la batteria possa essere ricaricata in tempi molto brevi fino a 270 kilowatt nelle apposite stazioni rapide. I tempi si avvicinano così a una classica sosta di rifornimento per le auto a combustione: bastano dieci minuti per portare a bordo l’energia motrice per più di 300 chilometri. In meno di 25 minuti, il livello di carica della batteria, che contiene più di 120 chilowattora, può essere incrementato dal cinque all’80 per cento. Secondo lo standard WLTP, ciò rende prevedibile un’autonomia calcolata fino a 750 chilometri, il che sorprendetemente significa, anche in città e sui brevi tragitti, cioè nella modalità più dispendiosa, evitare normalmente le fermate di ricarica necessarie.

Sospensione pneumatica per il massimo comfort
Le ruote anteriori sono collegate tramite un asse a cinque bracci appositamente ottimizzato per i veicoli elettrici. Dietro, come davanti, lavora un asse a bracci multipli in alluminio leggero. Le ruote posteriori sterzanti assicurano un’eccellente manovrabilità nonostante il passo lungo di 3,4 metri.

L’Audi urbansphere concept – come la grandsphere con cui è imparentata – utilizza l’Audi adaptive air suspension, una sospensione pneumatica a camera singola con controllo semi-attivo degli ammortizzatori. Non solo sull’autostrada cittadina, ma anche sull’asfalto irregolare e spesso rattoppato delle strade interne della città, offre un comfort eccellente senza evidenti sballottamenti.

 

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