21.12.2023, 11:42

Rally Dakar 2024: il team Audi Sport si prepara alla grande sfida

  • Un prototipo innovativo si scontra con forti avversari
  • A gennaio i team di piloti Audi vanno incontro ad ardue sfide
  • Il team Audi Sport e il QMS ripropongono un assetto organizzativo collaudato 

Neuburg a. d. Donau/Cham, 21 dicembre 2023 – La Audi RS Q e-tron si prepara ad affrontare il suo terzo Rally Dakar. Il team Audi Sport ha ottimizzato con un meticoloso lavoro l’avveniristico prototipo da rally con motore elettrico, batteria ad alto voltaggio e convertitore di energia per il rally più duro dell’anno. Le tre coppie di piloti, composte da Mattias Ekström/Emil Bergkvist, Stéphane Peterhansel/Edouard Boulanger e Carlos Sainz/Lucas Cruz, si preparano ad affrontare l’impresa più difficile dell’anno con ottimismo, ma anche con rispetto.

Audi è stato il primo costruttore a realizzare un modello di classe T1U per il Rally Dakar. L’obiettivo? Con questo prototipo a trazione elettrica Audi vuole dimostrare che un veicolo a emissioni ridotte è in grado di superare una delle competizioni automobilistiche più dure e di ottenere un piazzamento competitivo. «La Audi RS Q e-tron ha già riscosso grandi successi in occasione delle sue prime due partecipazioni al Dakar», afferma Rolf Michl, direttore di Audi Sport. «Audi ha dimostrato ancora una volta nella sua lunga tradizione motoristica di essere all’avanguardia della tecnologia. Abbiamo introdotto un cambio di paradigma. La combinazione tra il motore elettrico e un convertitore di energia alimentato con reFuel è unica nel suo genere e estremamente efficiente. Siamo consapevoli dei traguardi che abbiamo raggiunto. Allo stesso tempo guardiamo con rispetto al prossimo Rally Dakar, che rappresenta un’importante sfida per noi». Come abbiamo già fatto negli ultimi due anni, Audi farà affidamento sulla squadra Q Motorsport capitanata dal veterano Sven Quandt.

Il Rally Dakar presenta una lunghezza complessiva di circa 7900 chilometri
Nel team Audi Sport pilota, co-pilota e management sono tutti dello stesso avviso: l’edizione del Rally Dakar che attende i partecipanti sarà particolarmente impegnativa. La competizione attraverserà l’Arabia Saudita in 12 prove speciali distribuite su 14 giorni di gara, per una lunghezza cronometrata di 4727 chilometri. Calcolando anche tutte le tappe di collegamento, la distanza complessiva sale a 7’891 chilometri. Spesso nelle prove i team devono percorrere più di 400 chilometri cronometrati al giorno. «Per questo è importante non disperdere le proprie energie nel corso del rally», sottolinea Stéphane Peterhansel. «Mi sono allenato molto sulla bici. Di notte dovremo essere in grado di riposarci al meglio, al tempo stesso dobbiamo fare attenzione all’alimentazione». Una delle sfide più impegnative che dovremo superare quest’anno sarà una prova di 48 ore, che si svolgerà tra l’11 e il 12 gennaio e costituirà una tappa unica, la sesta di dodici. Lo scenario scelto dagli organizzatori è l’Empty Quarter con le sue sterminate dune di sabbia.

Dal momento che le moto e i quad percorrono un tracciato diverso, in queste due giornate gli equipaggi in testa, sia nelle auto che nei camion da corsa, non vedranno davanti a sé nessuna traccia sulla sabbia. Inoltre, i partecipanti saranno costretti a fare a meno della regolare assistenza e potranno aiutarsi solo a vicenda. Di notte, però, saranno alloggiati in diversi bivacchi. Non saranno nemmeno in grado di osservare o fare valutazioni sulle prestazioni dei loro avversari. «Sarà una notevole sfida strategica», afferma Edouard Boulanger, co-pilota di Peterhansel. «Ma anche la seconda settimana sarà tosta, perché quest’anno le prove su terreno roccioso arriveranno solo alla fine. A quel punto potranno cambiare le carte in tavola».

La Audi RS Q e-tron è il risultato di un lavoro minuzioso
Il team di sviluppo guidato dal Dott. Leonardo Pascali ha perfezionato la RS Q e-tron sotto molti aspetti. «La nuova configurazione migliora il comfort ed è allo stesso tempo molto efficiente», sottolinea Carlos Sainz, che in quasi 40 anni di esperienza da professionista ha già ottimizzato molte auto da rally. Mattias Ekström aggiunge: «Per me ciò che dobbiamo capire è come utilizzare perfettamente l’auto sulla sabbia. È un grande aiuto poter attraversare le dune senza cambiare marcia». Edouard Boulanger evidenzia una variazione dell’importanza attribuita ad alcuni aspetti: «All’inizio del progetto la nostra attenzione si è concentrata sullo sviluppo fondamentale della complessa tecnologia di propulsione e dell’auto. Dopodiché abbiamo trovato anche il tempo di migliorare molti aspetti del cockpit. Siamo in grado di controllare meglio la rumorosità e le sue conseguenze, inoltre il pilota e il co-pilota sono più protetti dagli effetti di urti violenti e sollecitazioni estreme. Quest’anno i tecnici hanno profuso un grande impegno su questo fronte e hanno fatto dei notevoli passi in avanti. Hanno fatto davvero un ottimo lavoro». Il motore elettrico della RS Q e-tron con batteria ad alto voltaggio è alimentato da una corrente proveniente da un convertitore di energia. A partire dallo scorso Rally Dakar, Audi si affida a reFuel, un carburante a base di residui, che consente di evitare il 60% delle emissioni di anidride carbonica. A gennaio 2024 il regolamento limiterà la potenza del motore elettrico a 286 kW, distribuiti tra l’asse anteriore e quello posteriore. Molti altri nuovi dettagli riducono i tempi di manutenzione per il team e rendono il prototipo più sicuro, affidabile e confortevole.

Il team Audi Sport in una griglia di partenza di tutto rispetto
Alla 46a edizione del Rally Dakar si sono iscritti 343 partecipanti, che gareggeranno con 72 auto delle classi T1 e T2, altri 42 modelli della classe T3, 36 veicoli SSV più piccoli, 46 camion, 137 moto e 10 quad. «Ci misureremo con avversari molto forti e navigati», afferma con sicurezza Rolf Michl. «Come ogni anno, ci aspettiamo che i rapporti di forza emergano davvero solo durante il rally». Carlos Sainz individua molti temibili avversari: «tra questi si annoverano senz’ombra di dubbio il campione in carica del Dakar Nasser Al-Attiyah e il campione del mondo di rally Sébastien Loeb, che correranno sul Prodrive Hunter. Anche Toyota vanta un ex vincitore sulla griglia di partenza e, in aggiunta, mette in campo numerosi piloti giovani. E di certo non sottovaluteremo nemmeno Ford, la nostra nuova concorrente, in gara con il suo ex vincitore Nani Roma». Il team Audi Sport scenderà in pista per il terzo anno consecutivo mantenendo la stessa rosa di piloti. 

In qualità di campione del DTM, campione del mondo di rallycross, vincitore della 24 Ore e campione di una serie di gare per vetture turismo elettriche, Mattias Ekström vanta la collezione più ampia di esperienze e trofei. «Ho imparato molto da quando ho partecipato per la prima volta da rookie nel 2020», afferma Ekström. «I nostri avversari sono esperti e veloci. Mi sono allenato il più possibile e ho corso il più possibile per essere pronto per questo evento. Io e il mio co-pilota abbiamo aumentato ulteriormente la nostra velocità e abbiamo approfondito la nostra conoscenza dello sport». Il suo navigatore è il connazionale svedese Emil Bergkvist, che è subito entrato nel giusto ordine di idee per partecipare al Rally Dakar. «Non vedo l’ora che arrivi la prossima edizione, perché continuiamo ad imparare tanto insieme», afferma il co-pilota che è passato dal sedile del pilota a quello accanto solo dopo aver collaborato con Mattias Ekström. Il 14 volte campione Stéphane Peterhansel è l’unico detentore del record al Rally Dakar. Il primatista confida nei buoni auspici del suo connazionale francese Edouard Boulanger, che lo ha già accompagnato in una vittoria. Anche il due volte campione del mondo di rally Carlos Sainz è un gigante del suo sport. Nel 2009 ha gareggiato per la prima volta con Lucas Cruz come co-pilota e fino ad oggi i due spagnoli hanno vinto il Rally Dakar tre volte insieme. Si tratta dell’accoppiata pilota-copilota più consolidata nel tempo di casa Audi. «Questa Dakar sarà dura, ma ci siamo preparati a fondo», afferma convinto Lucas Cruz. «Sul piano della preparazione fisica, il mio programma prevedeva allenamenti in bici e corse in montagna, oltre a esercizi in palestra. Mentalmente mi preparo con uno psicologo dello sport. Questo tipo di preparazione mi aiuta nella velocità di reazione e nelle attività multitasking».

Una squadra affiatata è un grande punto di forza 
In un contesto così complesso, multiforme e carico di stress come il Rally Dakar, avere una squadra di cui potersi fidare è un grosso vantaggio. Il team Audi Sport ha collaborato con Q Motorsport di Trebur fin dal primo giorno. Sven Quandt, che nel 1998 vinse la T1 Marathon Cup nel rally cross country come pilota, è da tempo un caposquadra di successo. Con il suo team X-raid ha già vinto sei volte il Rally Dakar e undici volte la coppa del mondo di rally marathon. «Nel nostro sport, l’esperienza è essenziale per il successo», sottolinea Stéphane Peterhansel. «Sven Quandt e il suo team hanno dimostrato di essere in grado di superare qualsiasi sfida. Con una squadra così capace dietro le quinte possiamo dormire sonni tranquilli e affrontiamo le prove con più fiducia». Il suo co-pilota Edouard Boulanger aggiunge: «Nel team Audi Sport abbiamo tanta nuova linfa. Nel corso di dell’anno i nuovi componenti hanno familiarizzato alla perfezione con la disciplina e hanno impresso una direzione positiva al progetto grazie al loro contributo. Questo mi dà fiducia». Tuttavia, Mattias Ekström parla a nome di tutti quando afferma: «In questo sport ho imparato a rimanere modesto. Sono giornate incredibilmente lunghe e ne dovremo affrontare tante...» 

Con l’esperienza congiunta di piloti, navigatori, di tutto il team e con la RS Q e-tron perfezionata, Rolf Michl ha soprattutto un desiderio: «Vogliamo vivere un Rally Dakar il più possibile privo di intoppi per dimostrare di cosa siamo capaci».

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