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11.8.2021, 13:52 - Archivio

Il futuro a cielo aperto – Audi Skysphere Concept

  • Audi trasforma l’auto in un ambiente esperienziale
  • Roadster di classe superiore a trazione elettrica
  • Ridefinizione del lusso progressivo

Cham/Ingolstadt/Monterey/Malibu, 10 agosto 2021. Con il lancio di una roadster spettacolare, Audi svela il primo modello di una nuova gamma di concept car. La nuova due porte, aperta e a trazione elettrica, è stata battezzata «Audi Skysphere Concept» e svela le linee del design Audi di domani. Questo esercizio di stile mostra la visione futura del marchio del segmento di lusso progressivo, in cui gli interni si trasformano in una realtà esperienziale e il veicolo diventa un «Experience Device». Il tutto è reso possibile dalla guida automatizzata, dalla riorganizzazione rivoluzionaria degli interni e da un ecosistema digitale olistico.

Audi Skysphere Concept rappresenta l’interpretazione del marchio del lusso del futuro. L’esperienza non si limita più soltanto alla guida. La concept car è stata ideata con un obiettivo ben chiaro: fare vivere ai passeggeri delle esperienze coinvolgenti ed eccezionali.

Audi Skysphere Concept è basato su due esperienze di guida diverse, tali da dare ai passeggeri la massima libertà: una «Grand Touring Experience» e una «Sports Experience». Il passaggio da uno stile di guida all’altro è reso possibile da un’innovazione tecnica spettacolare: il passo variabile. I motori elettrici e una meccanica raffinata, con componenti della carrozzeria e del telaio a movimento telescopico, permettono di variare il passo e la lunghezza esterna di 250 millimetri. Al contempo, l’altezza libera dal suolo può essere modificata di 10 millimetri, in favore del comfort ma anche della dinamica di guida. 

Basta un tocco, e il conducente può dedicarsi al suo tempo libero o selezionare da solo l’esperienza di guida desiderata. A passo ridotto, il conducente può guidare autonomamente la sua E-Roadster, lunga 4,94 metri, nella modalità «Sport», sfruttando l’eccellente agilità offerta dalle ruote sterzanti posteriori. Quando lo desidera, il conducente può passare in modalità di guida «Grand Touring», in cui il suo veicolo si trasformerà in una GT, lunga 5,19 metri, e lo accompagnerà dove desidera. I passeggeri possono così dedicare la loro attenzione al cielo e all’ambiente circostante, alla massima libertà per le gambe e ai servizi offerti dall’ecosistema digitale completamente integrato. 

In questa modalità, il volante e i pedali si nascondono in un’area nascosta, mentre la sensazione di spazio nella concept car apre a nuove dimensioni per una cabriolet sportiva. Nel frattempo, l’Audi Skysphere Concept monitora da sola la strada e il traffico, grazie ai suoi sensori, e porta i passeggeri alla meta desiderata.

Sulla stessa linea della reinterpretazione moderna del lusso del design degli interni, la digitalizzazione e l’ecosistema aprono ai passeggeri gradi di libertà e mondi d’esperienza a bordo mai visti prima. I servizi Audi specifici e l’integrazione di servizi digitali permettono di ampliare ulteriormente le opportunità. L’esperienza di viaggio può essere condivisa sui social media con gli amici, grazie alle riprese dall’abitacolo e degli spazi esterni. I passeggeri possono così svolgere anche altre incombenze quotidiane durante il tragitto. Nella modalità a guida automatizzata, l’Audi Skysphere Concept potrà, per esempio, andare a prendere i passeggeri, fornendo loro tutte le informazioni sulla meta attuale da raggiungere, e si occupa da sola del posteggio e della ricarica. 

Debutto in casa sotto il sole californiano
Il 13 agosto 2021, l’Audi Skysphere Concept festeggerà il suo debutto davanti al pubblico, in occasione della Monterey Car Week, sui celebri campi da golf di Pebble Beach. Il suo debutto californiano è quasi una partita in casa. Infatti, la concept car è stata ideata e sviluppata nell’Audi-Design-Studio di Malibu, poco distante dalla Pacific Coast Highway, la famosa strada costiera che collega il sobborgo di Los Angeles con il Nord della California. Il design è frutto dell’ingegno del direttore dello studio, Gael Buzyn, e del suo team. L’ispirazione per l’Audi Skysphere Concept è stata tratta da un classico leggendario della storia del marchio dei quattro anelli: la roadster Horch 853. Questa cabriolet rappresentativa raggiungeva anch’essa circa 5,20 metri di lunghezza e non solo definì il lusso moderno degli anni ’30, ma nel 2009 ha trionfato anche nel Concours d’Elegance di Pebble Beach.

L’ispirazione al design di questo veicolo storico è comunque limitata alle dimensioni e alle tipiche proporzioni, con cabina compatta e cofano allungato. Basta scorgere sotto il cofano della Horch e si vedrà il potente motore a 8 cilindri in linea con 5 l di cilindrata. Lo spazio tra l’asse anteriore e i tergicristalli dell’Audi Skysphere ospita, invece, prevalentemente i componenti della trazione elettrica, come il caricabatterie e il convertitore DC/DC, oltre ai servomotori, all’elettronica e alla meccanica del passo adattivo. Il tutto è completato da un ampio vano di carico, in cui possono essere riposte due sacche da golf ideate per questa concept car.

465 kW di potenza – il motore
L’Audi Skysphere è alimentata da un motore elettrico posizionato sull’asse di trazione posteriore. La potenza di 465 kW e la coppia di 750 Nm hanno gioco facile con la roadster e i suoi 1800 chilogrammi. La distribuzione del peso, con il 60% sull’asse di trazione posteriore, si traduce in una trazione eccellente e, quando richiesto, l’Audi Skysphere può passare da 0 a 100 km/h in solo 4 secondi. 

I moduli delle batterie dell’Audi Skysphere sono per lo più posizionati dietro la cabina, ottenendo così una distribuzione ideale per il baricentro e l’agilità. Gli altri moduli sono installati tra i sedili nel tunnel centrale dell’abitacolo della Skysphere, anche in questo caso in una posizione favorevole alla dinamica. La capacità della batteria dovrebbe essere superiore a 80 kWh ed essere sufficiente per oltre 500 km di autonomia, in modalità GT eco, secondo lo standard WLTP.

Ruote posteriori sterzanti e adaptive air suspension – l’assetto
Sugli assi anteriore e posteriore sono impiegati dei doppi bracci trasversali. I bracci trasversali superiori e inferiori sono forgiati e fusi in alluminio. Le funzioni dello sterzo sono svolte da un sistema steer-by-wire, che agisce sia sulle ruote anteriori sia su quelle posteriori. In assenza di un collegamento meccanico con l’asse anteriore, lo sterzo può rappresentare servosterzi e tarature diverse, il tutto con la pressione di un pulsante. Lo sterzo può così essere regolato da estremamente diretto fino a confortevole, ma anche con una forza di richiamo elevata o minima, per esempio, durante il parcheggio. L’asse posteriore sterzato e il passo adattivo garantiscono, inoltre, un diametro di svolta ridotto. 

Un classico tra le tecnologie di assetto Audi consente di adattare il telaio ad una varietà di condizioni – adesso nel suo stadio evolutivo più moderno: l’adaptive air suspension, con tre camere d’aria indipendenti, colpisce per il comfort dell’ammortizzazione di base. Durante la guida sportiva, con elevate accelerazioni, è possibile disattivare singole camere. Risultato: la curva caratteristica della molla diventa progressiva, mentre il rollio e l’oscillazione sono ridotti al minimo. L’abbassamento della carrozzeria di 10 millimetri riduce la resistenza aerodinamica e si apprezza specialmente sulle lunghe percorrenze.

Una componente fondamentale della versatilità delle caratteristiche di guida è costituita dalle sospensioni attive Audi Skysphere. Le singole ruote vengono sollevate o abbassate durante la guida più calma, così da compensare i dislivelli e le ondulazioni della carreggiata. Questa funzione è resa possibile dall’interazione tra le previsioni digitali della navigazione e dalla gestione e dagli attuatori all’avanguardia delle sospensioni attive. Gli pneumatici da 285/30, montati su cerchi in lega leggera da 23″ e dal design aerodinamico, sono la perfetta sintesi tra una minima resistenza al rotolamento, ideale per gli spostamenti più lunghi, e le modalità di guida sportive con accelerazioni trasversali e longitudinali elevate.

Omaggio senza rimanere ancorati al passato – gli esterni
5,23 m di lunghezza contro 5,19 m; una larghezza di 1,85 m contro 2,00 m – in quanto alla presenza su strada, la parentela tra la leggendaria cabriolet Horch 853 e l’Audi Skysphere è ben evidente. Una differenza sostanziale è, invece, l’altezza: mentre la classica icona del design Horch svetta fino a 1,77 m, in funzione della forma della carrozzeria, l’erede Audi Skysphere si abbassa fino a 1,23 m in modalità «Sport», ottimizzando l’aerodinamica e il baricentro su strada. La concept car omaggia la classica, senza rimanere impigliata negli schemi già proposti.

Oltre alle dimensioni, sono proprio le linee a fare la differenza. I suoi passaruota arcuati e larghi, tipici del marchio, sottolineano la carreggiata larga e le eccellenti doti dinamiche della Skysphere. La vista laterale colpisce per le proporzioni, con il cofano allungato e lo sbalzo particolarmente corto sull’anteriore. Le superfici dei passaruota e del cofano anteriore si contraddistinguono per le curve organiche. La classica linea fluida della coda, elaborata nella galleria del vento, unisce elementi di una speedster con quelli di una shooting brake con ampie vetrate. Sotto al vetro è possibile scorgere i due borsoni da viaggio, realizzati su misura per l’Audi Skysphere e fissati con cinture incrociate.

La parte frontale: subito riconoscibile – anche se non svolge più la sua funzione originaria, la calandra single frame, nello stile tipicamente Audi, è accompagnata dall’emblema plastico e illuminato dei quattro anelli. L’intera calandra single frame Audi e le superfici laterali limitrofe sono costellate di elementi LED bianchi, quasi a realizzare un palcoscenico di effetti visivi, e svolgono anche un ruolo funzionale, con le sequenze animate di benvenuto all’apertura e alla chiusura del veicolo.

La dimmerazione delicata e il ritmo pulsato e strutturato creano un effetto elegante. Le luci diurne, posizionate ai lati della parte anteriore, danno alle unità ottiche uno «sguardo» deciso e focalizzato. Quando si cambia il passo, i LED anteriori e posteriori orchestrano una sequenza dinamica composta autonomamente.

Anche la parte posteriore è dominata da una superficie LED a comando digitale, che si estende sull’intera larghezza del veicolo. Innumerevoli LED rossi sono distribuiti come rubini sulla superficie posteriore verticale. I riflessi danno vita ad effetti dinamici di luce ed ombre all’accensione e allo spegnimento dei gruppi ottici.

Al variare del passo e, quindi, al passaggio dalla modalità di funzionamento «GT» a «Sport», cambia anche la firma dei gruppi ottici, specialmente della calandra single frame, rendendo così visibile il carattere selezionato per l’Audi Skysphere Concept.

Una nota caratteristica della vista laterale è il sottoporta largo, che sembra entrare nel passaruota. Questa caratteristica è fondamentale quando si allunga il passo verso il lato posteriore. Il sottoporta è fissato alla parte anteriore della vettura e assieme si spostano all’indietro sotto la portiera fissa. Il movimento accorcia il passo dalle dimensioni standard di un’Audi A8 L alle misure decisamente più a prova di curva di un Audi RS. 
5 fino a 25 centimetri fanno la differenza, non solo da un punto di vista tecnico, bensì anche ottico, ma specialmente in quanto a piacere di guida. 

Senza dubbi: la Audi Skysphere Concept nasconde due personalità: quella di una GT e quella di una sportiva di punta. Le differenze centrali sono vivibili esclusivamente all’interno, poiché qui, dietro le portiere incerniate sul retro e ad apertura ampia, l’Audi Skysphere offre delle esperienze diametralmente opposte.

Ambiente esperienziale x 2 – gli interni
Con le prossime tre concept car, Audi Skysphere, Audi Grandsphere e Audi Urbansphere, il marchio pone al centro dell’attenzione del design l’ambiente che avvolge i passeggeri («sphere» = sfera) e lo trasforma in un ambiente esperienziale – gli interni. Infatti, tutti e tre i veicoli sono pensati per la guida automatizzata di livello 4. In altre parole, in determinate condizioni di guida e di traffico il conducente può delegare tutte le responsabilità all’automobile e non deve più intervenire. 

Il risultato: anche i comandi, come i pedali e il volante, si nascondono completamente e scompaiono dagli interni. I passeggeri, tra cui anche il passeggero sul posto anteriore sinistro, possono usufruire di una forma del tutto nuova di libertà: possono rilassarsi a cielo aperto, godersi il paesaggio e il vento o interagire con il web e il mondo, grazie al collegamento con l’ecosistema digitale dell’Audi Skysphere.

Privo di comandi, gli interni appaiono come un ambiente chiaro e ampio, in molti aspetti ispirato all’universo dell’Art déco. I comodi sedili sono caratterizzati dall’aspetto elegante, tratto dai mobili di design, mentre in marcia soddisfano senza compromessi le funzionalità che si richiedono al sedile di un’auto: tenuta laterale e caratteristiche di sicurezza. Il rivestimento è ottenuto da tessuto in microfibra, prodotto in modo sostenibile, e, grazie alla loro posizione variabile nell’abitacolo, offrono ampia libertà di movimento e spazio per le gambe, a livelli visti finora solo nella prima classe degli aerei. Il legno di eucalipto ecologico certificato e un surrogato di pelle prodotto in modo sintetico sono altri materiali realizzati in modo sostenibile e impiegati negli interni esperienziali.

Quando il conducente decide di prendere le redini dell’Audi Skysphere Concept, l’abitacolo si trasforma nel cockpit perfettamente ergonomico di una macchina da pista. Assieme al telaio e alla carrozzeria, anche il portacruscotto e il pannello dei monitor sulla console centrale arretrano. Il conducente ritrova così tutti i comandi, anche il volante e i pedali, nella posizione a lui confacente. 

Gli ampi monitor touch-screen sul frontale del cockpit, con una larghezza di 1415 mm e un’altezza di 180 mm, e nell’area superiore della console centrale azionano i sistemi del veicolo e l’infotainment. Nella modalità «Grand Touring», i monitor possono essere sfruttati per navigare sul web, partecipare a videoconferenze o guardare film in streaming. Dei pannelli touch più piccoli, installati nelle porte, azionano il climatizzatore. 

Come si addice ad una cabriolet di classe superiore, il soundsystem sofisticato offre prestazioni in qualità da sala concerti, anche durante la guida. Gli altoparlanti del sistema sono nascosti dietro i pannelli della porta, altri ancora si trovano nel pannello posteriore degli interni e creano un effetto surround-sound. La forma dei poggiatesta evita le turbolenze e anche i fastidiosi fruscii del vento.

Un mondo d’esperienza: prima classe senza limiti
Con le sue tre concept car Audi Skysphere, Audi Grandsphere e – nel 2022 – Audi Urbansphere, il marchio dei quattro anelli mostra la propria visione del lusso progressivo. Il concetto presentato svela un mondo esperienziale che va ben oltre la mera presenza a bordo e l’esperienza di guida. 

La novità è il linguaggio delle forme che vede gli interni, l’abitacolo, al centro e che non antepone più le esigenze tecnologiche all’esperienza dei passeggeri. Questa filosofia è ripresa nel layout variabile degli interni, nella scomparsa dei comandi e l’immensità della cabina e, nella modalità «Grand Touring», non solo consente a entrambi i passeggeri di godersi il viaggio, ma li connette con una nuova offerta di prestazioni di servizio. I passeggeri possono arricchire, in questo modo, il viaggio con numerosi servizi, come un percorso spettacolare in mezzo alla natura o anche riservare un hotel o ristorante.

Anche l’offerta di infotainment può essere personalizzata: collegando il servizio di streaming a bordo con i provider di musica o video della propria abitazione. In una fase successiva, Audi introdurrà anche delle opzioni personalizzate ed esclusive per i clienti dei veicoli di classe superiore: concerti, eventi culturali o sportivi a cui si accede solo su invito speciale. Un «Experience Device» come l’Audi Skysphere Concept potrà essere trasformata, entro pochi anni, in un mezzo di esperienze che vanno ben oltre il semplice viaggio.

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