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20.3.2019, 9:12 - Archivio

Dopo le massicce sfide dell’anno commerciale 2018, Audi consolida il nuovo orientamento

•     Il risultato operativo ante voci straordinarie cala a 4,7 miliardi di euro; il margine operativo ante voci straordinarie è pari al 7,9 percento
•    Fondamento finanziario confermato: 2,1 miliardi di euro di flusso di cassa netto; 20,4 miliardi di euro di liquidità netta
•    Il consiglio di amministrazione annuncerà la nuova strategia all’assemblea generale
•    Bram Schot, CEO: «Rendere Audi di nuovo efficiente, agile e resistente allo stress»
•    Alexander Seitz, CFO: «Mirare a obiettivi più alti per il piano di trasformazione Audi investendo circa 15 miliardi di euro per generare il flusso di cassa necessario a finanziare l’elettromobilità»
•    Un nuovo corridoio di riferimento a lungo termine per un margine operativo compreso tra il 9 e l’11 percento dopo il deconsolidamento delle società importatrici multimarca
•    Il 2019 sarà un anno di transizione con l’offensiva di elettrificazione e numerose altre sfide

Ingolstadt, 14 marzo 2019 – Audi in fase di cambiamento: considerando la trasformazione in corso nel settore automobilistico, il marchio con i quattro anelli vuole sviluppare nuove potenzialità rivedendo e focalizzando la sua strategia. Audi trae così anche le conseguenze dal non soddisfacente rendiconto annuale 2018: soprattutto a seguito degli effetti negativi dovuti al passaggio allo standard WLTP, il risultato operativo ante voci straordinarie è stato di 4,7 miliardi di euro e il relativo margine operativo del 7,9 percento, pertanto non nel corridoio di riferimento. Considerando le voci straordinarie negative dovute alla crisi del diesel, pari a 1,2 miliardi di euro, il risultato operativo ha raggiunto i 3,5 miliardi di euro, cifra che corrisponde a un margine operativo del 6,0 percento. Grazie al successo del piano di trasformazione Audi, questo produttore premium è riuscito a compensare, in parte, gli elevati oneri a cui è stato sottoposto. Nell’ambito del deconsolidamento di società importatrici multimarca all’inizio del 2019, l’azienda aumenta il suo corridoio di riferimento strategico a lungo termine al 9–11 percento per il margine operativo. L’attuale anno commerciale per Audi è all’insegna della sua offensiva di elettrificazione. Viste le numerose sfide previste, il 2019 diventerà quindi per l’azienda un anno di transizione per il quale Audi pronostica un margine operativo tra il 7,0 e l’8,5 percento e quindi al di sotto del nuovo corridoio di riferimento di redditività a lungo termine. Le consegne del marchio con i quattro anelli dovrebbero aumentare moderatamente. L’azienda prevede oneri soprattutto per la gestione del passaggio allo standard WLTP, gli elevati costi di avviamento, le massicce spese anticipate per l’elettromobilità così come per il sempre più difficile contesto macroeconomico.


«Non possiamo essere soddisfatti della nostra performance. Audi ha prodotti eccezionali sul mercato, ma a livello imprenditoriale non abbiamo superato soprattutto il passaggio allo standard WLTP quale test di massimo stress», dichiara Bram Schot, presidente del consiglio di amministrazione di AUDI AG. «I collaboratori di Audi hanno dimostrato di avere lo spirito giusto, anche in una situazione difficile, e realizzato il miglior risultato possibile nel 2018. E con questo spirito affronteremo ora insieme il nuovo inizio di Audi.»

Nel 2018 le consegne del marchio Audi sono state pari a 1 812 485 unità e quindi inferiori di circa il 3,5 percento rispetto a quelle dell’anno precedente (2017: 1 878 105 unità). Soprattutto in Europa, la scarsa disponibilità di vendita, dovuta al passaggio al primo livello del ciclo di prova WLTP, ha portato a sensibili cali. I fatturati del gruppo industriale Audi hanno raggiunto, con 59 248 milioni di euro, quasi il livello dell’anno precedente (2017: 59 789 milioni di euro). Si sono avuti effetti misti positivi grazie al lancio dell’Audi Q8 e al chiaro incremento di volumi e fatturato per quanto riguarda Lamborghini con il modello SUV Urus.

Il margine operativo ante voci straordinarie non ha raggiunto, con il 7,9 percento (2017: 8,5 percento), il precedente corridoio di riferimento a lungo termine dell’8–10 percento. Per il 2018 Audi documenta voci straordinarie dovute alla crisi del diesel che ammontano a 1176 milioni di euro (2017: 387 milioni di euro). Oltre all’ingiunzione di pagamento della procura di Monaco di Baviera II, pari a 800 milioni di euro, queste voci comprendono anche spese per misure tecniche e relative alla clientela nonché oneri o misure preventive per rischi legali. Dopo queste voci straordinarie, il risultato operativo del 2018 è stato di 3529 milioni di euro (2017: 4671 milioni di euro), il margine operativo del 6,0 percento (2017: 7,8 percento).

Nel 2018, con il piano di trasformazione Audi, l’azienda ha messo in atto misure per 1,9 miliardi di euro, dei quali 1,1 miliardi di euro hanno influenzato positivamente il risultato operativo facendo un paragone con l’anno precedente 2017. Soprattutto contenendo i costi generali, l’azienda ha potuto compensare in parte i rigetti WLTP e le sfide dovute alla crisi del diesel. Il programma per il miglioramento dei risultati prevede misure per il taglio dei costi così come per l’incremento del fatturato. «Il piano di trasformazione contribuisce sensibilmente a garantire il nostro futuro, perché solo così rendiamo possibile il trasferimento massiccio di risorse in campi futuri e generiamo il flusso di cassa necessario per finanziare l’elettromobilità», afferma Alexander Seitz, responsabile Finanze, Cina, Compliance e Integrità. «In considerazione dei progressi necessari aumentiamo l’obiettivo sulla durata a circa 15 miliardi di euro.» Audi ha già deciso i passaggi concreti da seguire per ottenere dei risultati di oltre 10 miliardi di euro nel periodo compreso tra il 2018 e il 2022. In un nuovo pacchetto di lavoro del programma, questo produttore ottimizza il suo impiego di capitale redditizio tenendo conto della valorizzazione a lunga scadenza dell’azienda.

Nel 2018 il risultato finanziario ha riportato un chiaro incremento con 831 milioni di euro (2017: 46 milioni di euro). Oltre al piacevole sviluppo degli affari con la Cina, ha influito anche la prima applicazione di un nuovo standard per i principi contabili di bilancio secondo gli IFRS. Gli effetti finanziari dalla copertura del business operativo vengono, d’ora in avanti, documentati completamente nel risultato operativo e non in quello finanziario come avvenuto finora. Alla fine dei conti il risultato ante tasse è stato, con 4361 milioni di euro, del 7,5 percento inferiore rispetto al 2017 (2017: 4717 milioni di euro).

Per le loro prestazioni nel 2018, un anno oltremodo difficile, Audi ha fatto partecipare i dipendenti al risultato. Per la manodopera specializzata degli stabilimenti tedeschi la partecipazione ai risultati Audi per il 2018 è di 3630 euro (2017: 4770 euro). L’importo è stato calcolato in base alla formula di conteggio stabilita nel contratto collettivo. La direzione aziendale ha rettificato il dividendo per l’anno commerciale 2018 per compensare l’effetto negativo della multa sui risultati aumentandolo in relazione. Nelle affiliate Audi ci sono anche regole per le compartecipazioni agli utili.

Nonostante le difficili condizioni dell’anno commerciale 2018, il gruppo industriale Audi ha confermato la sua robusta condizione finanziaria. Tramite riduzioni dei costi e disciplina negli investimenti, l’azienda ha realizzato un flusso di cassa netto decisamente positivo pari a 2141 milioni di euro (2017: 4312 milioni di euro), nonostante i deflussi dovuti alla crisi del diesel e gli anticipi di spesa per il futuro. Nel 2017, il solo effetto della cessione di una partecipazione minoritaria a Volkswagen International Belgium SA ha influenzato in modo molto positivo il flusso di cassa netto. Fino al 31 dicembre 2018 il gruppo industriale Audi presenta una liquidità netta di 20 442 milioni di euro (2017: 20 788 milioni di euro) che dimostra una forza di autofinanziamento costantemente elevata.

Il consiglio di amministrazione presenterà il nuovo orientamento durante l’assemblea generale che si terrà il 23 maggio 2019. «Stiamo aumentando significativamente la velocità di cambiamento, perché dobbiamo far fronte a una doppia trasformazione», dichiara Bram Schot. Lo scopo è quello di rendere di nuovo Audi un’organizzazione efficiente, agile e resistente allo stress. L’azienda desidera fissare gli standard nel cambiamento tecnologico e imprenditoriale del settore. «Procederemo con un approccio più orientato al cliente e meno autoreferenziale, ci focalizzeremo sull’essenziale e lo metteremo in pratica in modo coerente e disciplinato.»

Nell’ambito del nuovo orientamento, l’azienda sta revisionando anche il suo modello di valore aggiunto e mira a un chiaro incremento della produttività. In futuro il gruppo industriale Audi si concentrerà di più sul proprio core business. In dialogo con i rappresentanti sindacali l’azienda definisce l’assegnazione futura dei modelli Audi agli stabilimenti e pertanto la suddivisione dei compiti e lo sviluppo delle capacità delle sedi nella rete internazionale di sviluppo e produzione. Integrando piattaforme e architetture di veicoli e rendendo ancora più flessibile la produzione, si vogliono ottimizzare le spese per le risorse e l’utilizzo delle capacità.

Con l’obiettivo di aumentare il valore a lungo termine dell’azienda, la sua forza innovativa e l’attrattività come datore di lavoro, la redditività del capitale investito diventerà, per Audi, un altro parametro fondamentale per misurare il suo successo. In futuro, per la gestione interna si valuterà finanziariamente l’impatto dei progetti di veicoli sulle emissioni medie di CO2 e lo si includerà in questo indicatore. Nella graduale ristrutturazione del suo portafoglio di modelli, il marchio con i quattro anelli si propone in futuro di sfruttare ulteriormente le potenzialità sinergiche all’interno del gruppo Volkswagen, ad esempio mettendo in scala l’elettromobilità tramite l’architettura premium PPE sviluppata insieme a Porsche e con il sistema modulare di elettrificazione a elementi componibili (MEB) insieme a Volkswagen. Bram Schot: «I clienti passeranno ai veicoli elettrici in modo più veloce e in misura più ampia di quanto da noi inizialmente previsto. Questo lo dimostra anche l’accoglienza estremamente positiva riservata all’Audi e-tron così come alla Q4 e-tron concept che abbiamo presentato la scorsa settimana al Salone dell’automobile di Ginevra. Le economie di scala del nostro gruppo ci garantiscono vantaggi fondamentali. Abbiamo pertanto già ampliato la nostra roadmap elettrica e pianifichiamo di offrire circa 30 modelli elettrici nel 2025.»

In risposta Audi darà una nuova struttura al suo portafoglio di prodotti in base allo sviluppo della domanda e proseguirà gli sviluppi soprattutto della parte alta dei segmenti premium. Fino al 2025 la gamma di prodotti della categoria medio-alta e alta crescerà fino a 15 modelli.

Partendo dal piano di trasformazione Audi, si deve radicare un aumento dell’efficienza sostenibile e duraturo nell’azienda. «Ci concentriamo, in tutte le nostre divisioni, sul nostro grado di rendimento e la necessità di orientarsi sui costi, mantenendo la più totale trasparenza e sistemi di preallarme efficaci», afferma Alexander Seitz. «Conta inoltre il rimanere aperti al fatto che, su alcuni temi, possiamo raggiungere gli scopi prefissati in modo più rapido, effettivo ed efficiente tramite collaborazioni.» Audi diventerà più veloce e agile anche riducendo la complessità dell’organizzazione nonché snellendo i processi e le strutture gestionali.

Già con la nuova struttura delle relazioni, valida dal 2019, il gruppo industriale Audi si concentra sull’organizzazione e fa il primo passo verso la riduzione della complessità. Per l’inclusione di alcune società importatrici multimarca, il bilancio consolidato Audi ha contenuto finora anche indicatori di volume e finanziari dalla distribuzione di vetture di altri marchi del gruppo industriale. Questi vengono ora acquisiti al livello del gruppo Volkswagen. Di conseguenza ci sono effetti sugli indicatori chiave del gruppo industriale Audi: nella nuova struttura delle relazioni risulterebbero per il 2018, invece dei documentati 59,2 miliardi di euro, 53,6 miliardi di euro di fatturato al netto. Il risultato operativo rimarrebbe sostanzialmente invariato, il margine operativo dopo le voci straordinarie sarebbe con il 6,6 percento superiore di circa 0,6 punti percentuali rispetto a quanto riferito. In conformità a ciò l’azienda aumenta il suo corridoio di riferimento strategico a lungo termine per il margine operativo al 9–11 percento.

Sulla strada del suo nuovo orientamento strategico il 2019 sarà un anno di transizione con sfide particolari per il gruppo industriale Audi: «Nel 2019 metteremo basi strategiche importanti e lavoreremo intensamente alle nostre strutture dei costi. A livello operativo supereremo però anche un anno di assettamenti», afferma Alexander Seitz. «Chiariremo gli effetti a catena del 2018, quale anno fuori dal comune, e risistemeremo la pianificazione dalla produzione fino alla distribuzione. Questo comprometterà inizialmente il nostro risultato.»

Le consegne Audi dovrebbero aumentare moderatamente nel 2019. Il gruppo industriale Audi pronostica ricavi dalle vendite leggermente superiori al valore rettificato dell’anno precedente. Con la nuova struttura delle relazioni, l’azienda prevede un valore compreso tra il 7,0 e l’8,5 percento per il margine operativo e un flusso di cassa netto di circa 2,5–3,0 miliardi di euro.

Nei primi mesi dell’anno Audi sta chiudendo gradualmente i vuoti di offerta rimasti dovuti al passaggio allo standard WLTP creando i presupposti per un positivo sviluppo delle vendite. Nel corso dell’anno si ridurranno gli approvvigionamenti che erano cresciuti nel 2018 per la gestione dell’approvvigionamento durante il passaggio allo standard WLTP. Audi aveva già progressivamente ripreso la produzione di varianti di motore e cambio, per le quali l’azienda aspettava in tempi brevi l’autorizzazione del tipo, per permetterne la rapida disponibilità per i clienti in seguito alle abilitazioni da parte delle autorità. Quando ottenute le necessarie omologazioni questi veicoli prespecificati usciranno gradualmente dal magazzino. Il produttore si prepara inoltre intensamente per il passaggio successivo, e altrettanto difficile, del ciclo di prova WLTP, che entrerà in vigore il 1o settembre 2019 con requisiti giuridici ancora più severi per tutti i veicoli. Audi ha aumentato di circa un terzo le capacità tecniche dei banchi di prova per gestire meglio tale implementazione incrementato l’organico di altri 300 dipendenti nel reparto di sviluppo tecnico addetti all’omologazione e allo sviluppo dei sistemi di trazione. L’azienda ha ridotto di circa il 30 percento il portafoglio di varianti di motore e cambio in base alla domanda e alle richieste di mercato e così anche già fatto il primo passo verso una sensibile riduzione della complessità.

Anche l’anno in corso sarà caratterizzato da una sequenza di ravvicinati lanci sul mercato. Nel 2019 Audi presenterà di nuovo oltre 20 modelli nuovi o perfezionati, affinando il suo profilo sportivo con nove modelli S nonché quattro modelli R e RS particolarmente performanti. Le numerose novità di prodotti sono associate con corrispondenti costi iniziali elevati. Nell’ambito dell’offensiva di elettrificazione, dopo l’Audi e-tron, anche l’e-tron Sportback festeggerà la sua prima mondiale. Nel 2019 si lancerà anche la Q2 L e-tron come veicolo elettrico, esclusivamente per i clienti cinesi. Sei modelli ibridi plug-in completano poi il programma di novità di quest’anno. Entro la fine del 2020 Audi avrà già lanciato un totale di dodici veicoli elettrici e coperto così ogni segmento di mercato. Nel 2019 l’azienda investirà in anticipi di spesa per far partire l’elettromobilità e altri temi futuri. Audi pronostica un rapporto R&D leggermente superiore al corridoio di riferimento, che è aumentato al 6,5–7,0 percento in seguito agli effetti di riduzione del fatturato dovuti al deconsolidamento delle società distributrici multimarca. Nel 2019 ci si aspetta che il rapporto capex si trovi nel suo corridoio di riferimento, anche aggiustato verso l’alto, pari al 5,5–6,0 percento.

Audi dovrà affrontare, nel 2019, delle sfide risultanti anche dal cupo sviluppo dell’economia globale nonché dal settore valutario e delle materie prime. Con la perseverante messa in pratica del piano di trasformazione Audi e di altre scelte importanti, l’azienda vuole adottare contromisure sistematicamente. Alexander Seitz: «Nel complesso la prova a cui è sottoposta la nostra industria non è forse mai stata così estesa come lo è oggi. Anche i nostri concorrenti stanno reagendo con misure ad ampio raggio. Da Audi abbiamo inoltre alcune questioni strutturali da risolvere. Dobbiamo pertanto agire ora con decisione e riposizionarci in molte aree per garantire la nostra competitività a lungo termine.»

Panoramica delle cifre scelte del gruppo industriale Audi     2018    2017

Consegne del marchio Audi    1 812 485    1 878 105
Fatturati del gruppo industriale Audi in milioni di euro    59 248    59 789
Risultato operativo ante voci straordinarie del gruppo industriale Audi in milioni di euro    4705    5058
Margine operativo ante voci straordinarie del gruppo industriale Audi in percentuale    7,9    8,5
 
Risultato operativo del gruppo industriale Audi in milioni di euro    3529    4671
Margine operativo del gruppo industriale Audi in percentuale    6,0    7,8
 
Flusso di cassa netto del gruppo industriale Audi in milioni di euro    2141    4312
Liquidità netta del gruppo industriale Audi in milioni di euro    20 442    20 788
 
Rendimento del capitale investito (ROI) del gruppo industriale Audi in percentuale    10,0    14,4
 
Download del rapporto annuale Audi: audi.com/annual-report
Dati relativi ai consumi per i modelli citati
(I dati relativi a consumi di carburante ed emissioni di CO2 espressi sotto forma di range dipendono dall’equipaggiamento selezionato)

Audi e-tron:
Consumo di corrente combinato in kWh/100 km: 26,2–22,6 (WLTP); 24,6–23,7 (NEDC);
emissioni di CO2 combinate in g/km: 0

Audi Q8:
Consumo di carburante combinato in l/100 km: 9,1–6,4;
emissioni di CO2 combinate in g/km: 207–169

Lamborghini Urus:
Consumo di carburante combinato in l/100 km: 12,7;
emissioni di CO2 combinate in g/km: 325
 

 

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